Se
Arandaspida e
Astraspida furono i due gruppi di
vertebrati più diffusi nell’Ordoviciano, i loro cugini heterostraci diedero il
meglio di loro a partire dal Siluriano Medio, fino al Devoniano, rappresentando
uno dei più importanti gruppi di pesci senza mascelle, sia come numero di specie
che come diversità geografica, che sia mai esistito.
Così come i loro parenti arandaspidi e astraspidi, endemici
di una certa regione del pianeta Terra (Gondwana per i primi, emisfero Nord per
i secondi), anche gli heterostraci furono diffusi solo nell’emisfero Nord, dove
si ritrovano in abbondanza in Nord America, Europa e Asia, soprattutto in
Canada e Russia.
Se vi ricordate
questo post, vi verrà in mente che la storia dei vertebrati ordoviciani mostra un
certo trend che porta gli pteraspidomorphi a spostarsi (biogeograficamente) da
Sud a Nord, con i più antichi arandaspidi a sud e i più giovani astraspidi a
nord, e come questo (l’emisfero nord) sia il punto dove poi i vertebrati, dopo
l’evento di estinzione di massa di fine Ordoviciano, ripartirono nella loro corsa
evolutiva. E da qui partirono infatti anche gli heterostraci.
Possiamo dire, non me ne vogliano i miei amati arandaspidi,
che gli heterostraci furono ben più complessi degli altri pteraspidomorphi.
Il
loro nome significa letteralmente “scudi differenti” e questo sia per il fatto
che la loro corazza dermica è formata da varie piastre differenziate a seconda
della posizione (es. esiste una piastra orale, una piastra pineale, una
dorsale, una ventrale, una branchiale, etc..) sia perché la superficie di
queste piastre è spesso estremamente elaborata e diversa a seconda
delle varie piastre.
Alcuni addirittura sviluppano delle spine laterali o
dorsali, in una meraviglia di forme anche molto dissimili tra loro, come quelle
qui sotto.
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Alcuni esempi di heterostraci con vista dorsale della loro parte cefalica. In vista laterale: in alto Anglaspis, un cyataspidiformes, e, in basso, Errivaspis, uno pteraspidiformes Fonte: palaeos.com | |
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