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Coming soon: Palestories riparte!

Cari (eventuali) lettori,
non vi preoccupate, non sono morto. Sono rientrato pochi giorni dalle vacanze estive, dove non avevo internet e non potevo collegarmi al blog. Non ho comunque smesso di lavorare per me e per voi.

Da settembre Paleostories. blogspot ripartirà con vecchi e nuovi argomenti, nel tentativo di continuare la divulgazione dei gruppi meno noti nella paleontologia dei vertebrati, per dare un pò di gloria anche a chi spesso non ne ha o ne ha poca.

Ecco dunque un paio di anticipazioni di quello che vedrete nei prossimi mesi:

- Parleremo ancora del Siluriano e dei suoi bizzarri agnathi fossili, soffermandoci in particolare su Anaspida, Thelodonti e Osteostraci. Vedremo le loro anatomie, la filogenesi e il loro significato evolutivo. Buono spazio sarà dato al carattere endemico della distribuzione di alcuni di questi gruppi.

- Nella seconda metà di Settembre sarò ad Oxford per la 60esima edizione del SVPCA,
The Annual Symposium of Vertebrate Palaeontology and Comparative Anatomy, che quest'anno si terrà ad Oxford, per presentare il poster di un mio (et al.) lavoro scientifico su un agnato ordoviciano. Al ritorno vi potrò raccontare alcune delle cose che bollono nel grande calderone della paleontologia dei vertebrati

- Paleostories.blogspot non è un blog dedicato ai pesci (parola infelice di cui abbia già discusso), come qualcuno potrebbe pensare. Finita la nostra trattazione sugli agnati, emergeremo dalle acque per incontrare alcuni bizzarri gruppi di rettili mesozoici, poco noti al pubblico ma di grande importanza, alcuni dei quali probabilmente erigibili a stendardi paleontologici della nostra terra italica.
Spero che il menù sia di vostro gradimento,
a presto!


Heterostraci alla ribalta parte 5: Psammosteida e il fascino degli pteraspidomorphi

Psammosteida comprende i più grandi heterostraci mai apparsi sulla Terra, con forme che superano il metro e mezzo di lunghezza. La loro morfologia ricorda vagamente quella degli altri Pteraspidiformes, anche se essi presentano una forma più appiattita e larga.
In vari siti e libri popolari viene addirittura scritto che alcuni psammosteidi sembrano degli pteraspidi esplosi.

In effetti, solo alcune piccole differenze distinguono questo gruppo dagli altri pteraspidiformi: caratteristica distintiva è la presenza di una piastra postorbitale, generalmente allungatam situata dietro la piastra che contiene le orbite; altre caratteristiche includono la presenza una maggiore complessità morfologica cefalica, con più piastre degli altri pteraspidiformi, orbite poste lateralmente ma verso l'alto, come come in posizione più dorsale è spostata la bocca, pistre cornuali a volte ridotte e comunque meno allungate che negli pteraspidiformi, una diversa struttura istologica e altre.
Guardando la loro morfologia esterna, essi somigliano in qualche modo agli amphiaspidi, per il loro profilo piatto e largo. Proprio per questo motivo, vari autori hanno ipotizzato che essi abitassero zone vicine al fondo, a volte forse a stretto contatto con il substrato, se non fossori. E infatti gli psammosteidi posso essere paragonati, se non altro come forma, alle razze.

Drepanaspis gemuendensis. Disegno di Stefano Broccoli