Circa una settimana fa, avevo introdotto la serie sugli acanthodi con un post in cui raccontavo della mia esperienza con la spina della pinna dorsale di un pesce attuale.
Oggi inizia la nostra panoramica su questo bizzarro gruppo di pesci paleozoici: in questa prima parte vedremo i caratteri generali e qualche accenno del perchè gli acanthodi sono importanti dal punto di vista filogenetico, nel secondo e nel terzo vedremo in dettaglio alcuni gruppi, la loro anatomia e la loro ecologia, e nell'ultimo tenteremo di capire il significato evolutivo degli acanthodi, cosa sappiamo delle loro affinità e quali possono essere gli scenari futuri.
Se avete messo i vostri guanti protettivi (le spine fanno male, garantisco io), siamo pronti per iniziare.
Se c'è un punto da cui, allo stato attuale, bisogna bisogna partire quando si parla degli acanthodi, è che in realtà il clade Acanthodii come precedentemente considerato non ha più valenza in ottica filogenetica (Brazeau 2009, Davis et al., 2012).
Fino a poco tempo fa, si pensava infatti che Acanthodii fosse un gruppo monofiletico, diagnosticato dalla presenza di spine ossee alla base delle pinne pari e mediane, e di scaglie dalla morfologia e dal tipo di crescita peculiare.
Nello scorso post, vi ho parlato degli acanthodi come "squali spinosi", un epiteto conferito a questo gruppo molto sommariamente, sulla base delle loro apparenti affinità morfologiche con gli squali.
Oggi però, sappiamo che gli acanthodi (o, meglio, quelli che una volta venivano racchiusi nel clade Acanthodii, oggi considerato non monofiletico) sono animali estremamenti complesi e diversi tra loro, che spesso presentano un mix di caratteristiche morfologiche condivise con vari gruppi di vertebrati (principalmente con pesci ossei e condritti), tale che la loro posizione all'interno della filogenesi dei vertebrati è ancora abbastanza oscura.
Ma del ruolo degli "acanthodi" nell'evoluzione dei vertebrati parleremo in seguito, nell'ultimo post.
Anche se essi non sono sempre così affini tra di loro (anche se, come vedremo, alcuni dei gruppi interni ad Acanthodii sono rimasti monofiletici), è possibile comunque fare un discorso generale su questi animali, esaminando quelle caratteristiche che più o meno sono presenti in tutti i vari generi.
Dunque ora parlerò degli acanthodi un pò alla vecchia maniera, come se fossero un unico gruppo (un pò come si fa con gli agnati). Non dimenticatevi però della premessa.
Un bel banco di Climatius si muove con rapidità nelle acque del Siluriano superiore. Immagine da natuurbelevingessen.wordpress.com |